“Com’è cominciato?” disse.
“Non posso dire l’ora precisa, il luogo, lo sguardo, le parole che stanno alla base di tutto.
Mi ci sono trovato nel mezzo prima di accorgermi che fosse iniziato”

– Jane Austen

Ciao, sono Monica, mamma di Giulia,

una bambina a cui hanno diagnosticato uno spettro autistico all’età di tre anni e mezzo.

Seppure sia poco visibile, è stato comunque pesante, all’inizio, da digerire e da interiorizzare. Per me e per lei.
Io, donna forte, tenace, determinata, che per la prima volta nella sua vita si trovava a far i conti con un dolore mai sperimentato prima.

Di fronte ad una diagnosi di autismo, si annaspa, si corre, si parla con dottori e specialisti.
Possono accadere anche fatti orrendi, come strumentalizzare la situazione per dare luogo ad una situazione di mobbing e alla conseguente perdita del lavoro.

E’ questo che è accaduto a me.
E ho scelto di non arrendermi, di cogliere la sfida e rendermi proattiva verso un mondo inclusivo. Nonostante tutto.

Non è stato facile.
Per un attimo ho avuto la sensazione di perdermi, visto che  noi mamme di bambini con questo tipo di difficoltà spesso decidiamo di coprire la nostra vita e i nostri sogni elevando al massimo la loro.
E’ sfiancante, è frustrante e non è giusto. 

Ma poi ho trovato il mio equilibrio interiore.
Mi sono affidata ad una terapeuta che mi ha aiutato a ritrovare i miei punti di forza. Ho capito che se mi fossi annullata non avrei aiutato Giulia al 100%.Mi sono data speranza e l’ho data a lei.

Oggi Giulia è luce, Giulia è intelligenza, delicatezza, curiosità.
Giulia è occhi vispi e sorrisi accesi

Mangiare qualcosa di nuovo

Non ho mai pianto per lei davanti a lei.

Quando ho capito che dovevo trovare equilibrio, mi sono creata uno spazio tutto mio, dedicandomi a quella forma di creatività che era nata prima di Giulia per pura passione.

È stata per qualche tempo la mia valvola di sfogo.

Mi ha consentito anche di gestire le prime distanze fisiche tra Giulia e me, che hanno aiutato entrambe ad acquisire più sicurezza nelle proprie forze.

E quando sono diventata una creativa a tutto tondo, ho cominciato a mettere tutto il resto in ordine, dandomi delle priorità.

Mi sono presa finalmente cura anche del mio aspetto fisico, maltrattato dalla tendenza in me innata di interiorizzare qualsiasi cosa di apparentemente irrisolvibile.

Perché noi mamme con difficoltà siamo anche donne, che hanno diritto a sorridere col cuore, a vivere attimi di leggerezza che possono renderci più semplice l’intera giornata.

Tutte condividiamo una cosa fondamentale: abbiamo un cuore fragile, carico di emozioni, a volte vincenti a volte dolorose, nascosto sotto una crosta apparentemente infrangibile.

Siamo tutte

Mamme in crosta di marzapane!

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