• Punti interrogativi

    Chi educa istruisce?

    E’ una domanda che in questi giorni di “confinamento”, usando più del solito i social per tenermi aggiornata su certi argomenti, mi sento di farti.

    Secondo te, il tuo ruolo di mamma è quello di educare o quello di istruire?

    EDUCARE SIGNIFICA GUIDARE I PROPRI FIGLI AD UN BUON LIVELLO DI MATURITÀ’ SUL PIANO INTELLETTUALE E MORALE.

    INSEGNARE SIGNIFICA AFFINARE, SVILUPPARE CON CONTENUTI ED ESERCIZI QUELLA CAPACITA’.

    Io sono dell’avviso che alcune di noi MAMME IN CROSTA, in presenza di difficoltà che lo consentono, si ergono a “ISTRUTTORI” nei confronti di altre mamme come loro.
    Io stessa che ho aperto questo blog per raccontare la mia storia di mamma sempre in prima linea, per sostenere altre mamme come me, per condividere con loro le nostre esperienze, mi sono fermata a riflettere.

    Se te lo chiede, puoi proporre ad un’altra mamma un metodo che con nostro figlio ha funzionato.

    Un tuo comportamento spontaneo può far notare ad un’altra mamma come arrivare ad esito positivo col proprio figlio.

    Ma sentirsi dire : “Devi fare così, se fai così lui vedrai che risponde o impara prima,…”

    Se ci pensi è l’approccio tipico delle nonne quando proviamo a crescere i nostri figli, soprattutto i primogeniti.
    Ma, nel nostro caso, non ti fa solo innervosire, ti fa sentire un’ inetta.

    Col tempo ho sperimentato che Giulia ha colto alcuni spunti sui quali avevo lavorato per tanto tempo con lei solo perchè offerti da un’amica, dalla zia o dalla nonna.
    E ho imparato a dire GRAZIE per questo, perchè il loro contributo casuale ha fatto fare uno step in più a mia figlia.

    Se ci ragioniamo un attimo, anche noi mamme in crosta, per cercare un punto di contatto, una relazione con i nostri figli, partiamo da ciò che siamo chiamate a dare loro per natura : l’EDUCAZIONE.

    Ti faccio un esempio che ha del comico, ma che ti dà la misura di ciò che intendo quando mi adopero per insegnare a Giulia ciò che si può fare e ciò che non si può fare.

    Proprio ieri pomeriggio, la logopedista, nella prima seduta a distanza, le ha mostrato un’immagine in cui erano raffigurati due bimbi che letteralmente “lanciavano” i palloni da calcio nell’armadio (l’esercizio era volutamente forzato perchè lei non distingue l’uso delle preposizioni NEL e SUL).

    La prima reazione di Giulia è stata : “Eh no, non si fa!”

    Ma allora ti chiedo: i nostri figli possono essere ISTRUITI e da chi?

    Io credo che, pur avendo una difficoltà, siano più fortunati di altri in questo senso.
    Godono di più canali d’istruzione, quanti gliene possiamo assicurare.

    TERAPISTA AUSL. La prima fonte d’insegnamento, colui che ci aiuta ad individuare il metodo che funziona per affinare le abilità del bambino

    TERAPISTA PRIVATO (es.logopedista). Si punta ad una precisa competenza da acquisire e si trova il metodo per svilupparla.

    INSEGNANTE DI RUOLO. Ha il compito di fare in modo che il programma scolastico a qualsiasi livello sia pensato perchè anche l’alunno con difficoltà possa apprendere.

    INSEGNANTE DI SOSTEGNO. Se previsto, ha il ruolo di facilitare l’apprendimento del bambino in un contesto scolastico di piccola-media grandezza.

    EDUCATORE COMPORTAMENTALE. Se previsto. ha il compito di affinare le sue abilità (mangiare a tavola, star seduto con gli altri in caso di richiesta a star seduti, usare la penna o la matita, seguire le regole di un’attività. etc.)

    La vera domanda da farsi è :

    EDUCAZIONE ED ISTRUZIONE QUANDO SI INTERSECANO?

    Ho letto una frase che mi ha molto colpito:

    Mi piace un’insegnante che ti dà qualcosa da pensare da portare a casa, oltre ai solit compiti – Lily Tomlin

    Secondo te, chi ha il compito di raccogliere quel pensiero ed esercitarlo per la vita, se necessario?

    TU MAMMA
    TU MAMMA IN CROSTA

    Sei d’accordo con me ?

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