• Una mamma che fa una passeggiata distensiva

    Punti interrogativi

    Gli spazi personali di una mamma

    Cosa vuol dire “prendersi i propri spazi personali”?

    Significa avere la capacità di dedicare momenti della vita quotidiana ai propri bisogni individuali.

    Tra mamme è da sempre un argomento molto caldo.

    “Come fai ad andare in palestra?”, “Quando riesci ad andare a fare una passeggiata?”, “Una giornata tutta per me, che??? “

    Tra mamme in crosta dire “io difendo i miei spazi personali” è quasi un anatema!

    • Si dà per supposto che, quando scopri che c’è una difficoltà che riguarda tu* figli*, l’attenzione si concentri sul metodo per affrontare e gestire questa novità, che non è certamente positiva.
    • Molte di noi scelgono di ricavare più tempo togliendolo a qualcosa che facevamo per noi stesse, come ad esempio una passeggiata mattutina o un’ora in palestra
    • Quando gli altri che tengono per noi nostr* figli* anche solo il tempo di andare a fare la spesa ci fanno notare quanto è stato difficile per lui/lei la distanza fisica, ecco che scatta il senso di colpa!

    Proviamo ad analizzare le cose dando loro un senso.

    Se sei arrivata fin qui, fatti questa domanda :“Cosa mi farebbe stare bene?”

    A me ad esempio, fare una camminata senza l’affanno di dover rassettare casa e avviare le lavatrici prima del rientro di Giulia da scuola.
    Tenendo presente che il mio lavoro di creativa mi impegna – come qualsiasi altro lavoro – altri momenti della giornata.

    Oppure, andare a cena, ogni tanto, con un’amica.
    Cosa che mi manca moltissimo da quando sono qui a Fossombrone.

    Gli spazi personali di una mamma sono direttamente collegati con i propri bisogni di donna.

    Avere un figlio, in questi casi, è la scusa migliore per dire di “non avere tempo” per fare qualcosa per sè.
    E ,invece, è solo una questione di volontà.

    Io che tengo molto alla pulizia in casa, passo da momenti in cui per me è la priorità a fasi più o meno lunghe in cui, anzichè fare tutto nella stessa giornata, divido le cose da fare nell’arco della settimana.

    Non è stato facile, ho dovuto lavorare su me stessa, ma era necessario.

    Come lo è stato quando ho individuato le ore in cui mi dedico alla mia creatività, più che mai lo è ora che sento il bisogno di stare meglio fisicamente oltre che psicologicamente.

    Ma quanti tipi di spazi personali dovremmo avere in una settimana?

    Credo dipenda, innanzitutto, da quali bisogni hai individuato come prioritari.
    E, quindi, dal momento in cui ti fermi a pensare che non hai più “spazi personali”.

    • Se sei stressata, senti di avere sempre il fiato corto perchè corri di qua e di là, non riesci a staccarti un attimo da tu* figli* perchè ti sentiresti giudicata dagli altri, hai difficoltà al lavoro o hai addirittura dovuto scegliere di dimezzare le ore lavorative o rinunciarci proprio…

    Solo chi è più oggettivo di noi e in grado di decifrare dei messaggi attraverso le parole che adoperiamo.
    Aiutandoci a de-stressarci e superare determinate ansie.
    A volte scopriamo le ceneri di fallimenti di una vita familiare fa, quando eravamo ancora bambine o adolescenti e che oggi non ci lasciano in pace.

    • Se stare a casa ti fa sentire più serena (perchè è stata la soluzione migliore per sostenere tu* figli*), prova a riorganizzare la tua giornata sfruttando i momenti in cui lui/lei è a scuola per fare almeno tre vv. alla settimana qualcosa che possa aiutarti a stare meglio fisicamente. Come una semplice lunga passeggiata o camminata (a seconda che tu viva vicino la campagna o in città)
    • Quando tu* figli* dorme o si intrattiene in qualcosa che lo coinvolge per qualche minuto, perchè non provare a dedicarti a qualcosa che ti faccia rilassare mentalmente, come la lettura, l’ascolto della musica (se poi ci balli sopra vedrai che sballo!), un’attività manuale creativa.
    • Se tuo marito/compagno/chi vuoi tu comprende il tuo stato d’animo, sono sicura che condividerà con te che ti farà bene avere la possibilità di uscire una sera ogni tanto con la tua migliore amica.

    Le risate migliori sono quelle che vengono fuori da serate “leggere”.

    • Se hai l’opportunità di poter contare su nonni, zii o baby-sitter che da sempre ti danno una mano quando serve (tipo, “vado a fare la ceretta, torno tra due ore!”) organizza un mini week-end lontano da casa.


    Lontano perchè nessuno ti raggiunga ma abbastanza vicino per rientrare a casa in caso succede qualcosa per la quale solo tu puoi agire.

    E su questo sono un’esperta, grazie alla collaborazione innanzitutto del mio compagno (che per di più non svolge una professione tanto semplice quanto a disponibilità di tempo libero) e della tata di Giulia (oggi lontana!).

    Che ne dici se su questo argomento ci torniamo e ti faccio un elenco delle possibili “chiamate per pronto intervento” quando in realtà non era poi così necessario?!?

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