Quando ci confrontiamo con i nostri figli e lavoriamo con loro al raggiungimento di un obiettivo, la prima frase che diciamo o pensiamo è
“Ce la faremo sempre!”
Il più delle volte accade.
Frutto della nostra perseveranza.
Ma anche della nostra capacità di discernere che ciò che stiamo facendo con nostr* figli* vale davvero la pena.
Fermati un attimo a pensare a quante cose ti passano per la mente o ti suggeriscono che poco hanno a che fare con ciò che fa davvero bene a tu* figl*.
Che sia per adesso o per sempre.
“Una volta che ha imparato a nuotare, iscrivila ad un corso sportivo di gruppo”.
Giusto e a lei piace molto la palla, che si alza in aria (come nel caso della pallavolo).
“Iscrivila a tennis, è uno sport davvero elegante”.
Probabile, ma non è di gruppo, sforza l’ingegno del singolo.
E lei non ha in questo momento una duttilità di movimento tale da poter gestire simultaneamente racchetta e gambe per correre da un lato all’altro.
Avere una palla in mano è tutt’altro. Dover correre per difendere il gioco di squadra ha ben altro senso per lei e la sua necessità.
Fin da quando era piccola mi sentivo dire spesso “non la vesti a femminuccia, vestitini e ballerine”.
Giulia ha bisogno, per la conformazione dei suoi piedini (adesso dovremo anche valutare un plantare), di scarpe con suola più alta di una ballerina.
E vestitini sono andata comprandone sempre meno, perchè non ho mai visto la scuola come luogo ideale per una sfilata, ma come luogo dove giocare a più non posso con gli altri.
Dunque, ho rovinato qualcosa? No, perchè le gonnelline e i vestitini li indossa. Solo quando è il caso di farlo. Ed è venuta su bene!
Se c’è una cosa che le ho insegnato a fare è decidere quale tra due opzioni è quella migliore per lei.
Tra sfidare la sorte per vedere chi arriva prima giù da una scala di 6 scalini (sempre per il suo non perfetto coordinamento) e valutare se scendere con la propria sicurezza, lei sceglie quest’ultima. E se, a volte, arriva per ultima, non piange, non strilla, ma dice “ce l’ho fatta!”
Se c’è una cosa che le ho insegnato a valutare che non tutti vincono subito e riescono subito a fare qualcosa.
Se vuoi riuscire, proverai di nuovo e riproverai. Non importa qualnte volte, importa quanto impegno ci metti per arrivare a quell’obiettivo.
E se poi scopriremo che non è una cosa adatta o per la quale siamo portate, ce ne saranno altre cento che ci aspettano!
Cara mamma in crosta,
è vero che noi che viviamo queste difficoltà vorremmo che svanissero agli occhi altrui e i nostri figli potessero fare tutto quello che fanno gli altri.
Ma a volte bisogna fermarsi a pensare se, per fare tutto quello che fanno gli altri (tra l’altro non sempre correttamente neanche per loro) sia veramente toccare il punto più alto, ne valga davvero la pena.
O sia semplicemente un nostro desiderio di mamme per accorciare le distanze col resto del mondo, ignaro degli sforzi che facciamo e chiediamo ai nostri figli per farlo….
“Le distanze si accorciano con le attenzioni.
Si perdono con la disattenzione” – Giuseppa Tiranno
*foto di copertina : illustrazione di Ilaria Guerra aka drawing fish

Ciao, sono Monica.
Di lavoro faccio la creativa e sono mamma a tempo pieno di Giulia e del suo spettro autistico ad alto funzionamento.
Cosa ci faccio qui e cosa posso fare per te ? Te lo racconto meglio QUI
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