• Giulia ed io con le marionette di Mary Poppins

    Punti Esclamativi

    Il gioco è una cosa seria

    Il gioco è una cosa seria!

    Dice Ugo Morelli, professore di Psicologia della creatività e dell’innovazione (lo amo già solo per questo! ).

    Il gioco è una cosa seria perché non è solo ed esclusivamente “dedicarsi ad un passatempo”.

    Quando noi adulti sperimentiamo nuovi percorsi sul lavoro o nella vita di tutti i giorni, ci stiamo “mettendo in gioco”.
    Il conflitto sul lavoro, la differenza di opinioni e la proposta di soluzioni inedite : tutte sperimentazioni del “il gioco è una cosa seria”.

    Ma il gioco è una cosa seria soprattutto per i nostri figli.

    Quando in età prescolare e scolare si dedicano ad attività che sono solo apparentemente ludiche.
    Perché, in realtà, sono preposte ad affinare le loro abilità motorie e cognitive.

    E’ attraverso il gioco che è più semplice e diretto anche per i terapeuti – quando interpellati – arrivare a riconoscere certe difficoltà.

    Non a caso aziende nel settore dei toys e dell’editoria hanno creato intere linee di giochi e libri adatti a supportare ogni necessità.

    Il gioco è una cosa seria anche per me che ho iniziato creando giochi educativi in plastic canvas.

    Ancor prima di scoprire la difficoltà di Giulia, ero attratta dal riprodurre giochi che potessero stimolare la fantasia dei bambini.

    Cubi, giochi del tris, giochi ad incastro, mini book sensoriali…

    Fare la conoscenza della difficoltà di Giulia mi ha dato l’opportunità di affinare la mia creatività, rendendo sempre più specifici quei giochi.

    Ma soprattutto A MISURA di ogni bambino, con o senza bisogno di supporto terapeutico.

    Oggi creo :

    • CUBI RACCONTA STORIE, dove ogni faccia riporta un’immagine, numero o lettera che ogni bimbo, giocando (o pensando di giocare) finisce con inserire in una storia fantastica
    • GIOCHI DEL TRIS, attraverso i quali ogni bimbo affina le sue abilità. In primis, la fiducia nelle proprie capacità di arrivare o provare ad arrivare all’obiettivo finale
    • FIABE ANIMATE, che ogni bimbo racconta per come gli hanno raccontato e poi farcisce di dettagli inediti che solo lui può sapere perchè sono esternazione di quelle emozioni che, altrimenti, forse, non avremmo mai scoperto
    • CUSCI IDOL, ovvero una rappresentazione “morbidosa” del proprio eroe o idolo, da portare a letto con sè, ovunque il bimbo vada, tanto le scarse dimensioni lo consentono
    • BOOK SENSORIALI, autentici quanto autentico è il nome che rappresentano. Perchè sono le lettere del nome del bimbo che danno origine ad ogni immagine e relativo gioco sensoriale inseriti nelle pagine del book

    Tutti giochi che hanno particolari che non passano inosservati ad occhio attento.

    • Sono LEGGERI
    • Sono molto resistenti all’usura e allo scorrere del tempo
    • Sono di dimensioni contenute– impossibile dire “non me lo posso portare dietro!”
    • Sono colorati, a tema, con dettagli che li rendono originali

    Ma, soprattutto, sono giochi che mettono di buon umore chi deve imparare ad usarli.

    Perchè dove non c’è peso e non c’è ingombro, c’è solo spazio per la creatività!

    Ripeterà diverse volte le stesse mosse e imparerà poi ad introdurne altre.
    Assumerà più ruoli. Imparerà i suoi limiti ma anche quali superare e come…
    Finalmente dirà quella parola e, magari, ne conoscerà di nuove…

    Semplicemente GIOCANDO!

    Pensi ancora che il gioco non è una cosa seria ?!?

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