Ho appena chiuso il collegamento video con l’insegnante di sostegno di Giulia.
Non si vedevano e sentivano da qualche giorno e oggi abbiamo improvvisato un primo approccio on line e, con la meraviglia di entrambe, ci è venuto semplice impostare il proseguio.
Giulia è iscritta all’ultimo anno di scuola materna.
La situazione contingente non era certo prevedibile e oggi Giulia, contenta di rivederla, le ha subito mostrato il libro in CAA che abbiamo acquistato da pochi giorni.
La sua insegnante ha colto l’occasione per farglielo leggere.
E poi le ha chiesto di disegnare Artù per lei.
Accantonato il libro, preso il pennarello blu, non solo ha colorato i capelli blu, ma ha proprio ricordato che era anche vestito di blu.
Su indicazione della sua insegnante, ha rifinito i particolari: i “puntini” negli occhi (le pupille), le dita delle mani, le orecchie.
Poi , alla domanda “Ma Artù era da solo in questa storia?”
Giulia ha subito menzionato Marco e Lucia, gli amici di Artù, e li ha disegnati ricordando che uno ha i capelli marroni e l’altra “gialli”.
Di conseguenza, nel suo immaginario, anche i vestitini dovevano essere dello stesso colore dei capelli.
Ed ecco che scatta l’invito a me mamma di aiutarla a “rileggere” il suo disegno e null’altro.
ABBANDONA GLI SCHEMI MENTALI E SII PRONTA A COGLIERE RISPOSTE INASPETTATE
E’ proprio questo il segreto della grande bellezza che è dentro tutti i bimbi speciali.
Quando leggi un libro a tuo figlio o figlia, che sia in CAA o meno, oltre che provare a rileggerlo con lui o lei, prova a fargli trasferire il personaggio principale su un disegno o crea, con l’aiuto di un cartoncino o di un pezzo di stoffa la forma che lui o lei colorerà a suo modo, in base ai sui ricordi.
Poi, chiedigli/le di raccontarti quel personaggio o quel particolare che ha disegnato chi è, cos’è, cosa significa, cosa racconta.
E prendine nota.
E’ lì che scoprirai che tuo figlio sembra non sentire, ma sente. Sembra non aver assimilato, ma ha assimilato. Sembra non essersi fatto/a un’idea, ma invece ce l’ha e te la sta raccontando.
Questo canovaccio sarà la base del prossimo incontro con la sua insegnante, ma sarà parte del suo “quaderno dei ricordi”.
Tuo figlio o figlia ce l’ha un quaderno dei ricordi?
Sai cos’è e a cosa serve?
Te lo racconterò e mostrerò nel prossimo post, dandoti ogni suggerimento per costruirne uno a casa.
Scoprirai quanto sia utile a lui o lei e a te, mamma in crosta.
Ciao, sono Monica.
Di lavoro faccio la creativa e sono mamma a tempo pieno di Giulia e del suo spettro autistico ad alto funzionamento.
Cosa ci faccio qui e cosa posso fare per te ? Te lo racconto meglio QUI
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